Si promuove la realizzazione di una struttura con funzione di accoglienza di ragazzi prossimi alla maggiore età o neo maggiorenni impossibilitati a vivere nel proprio nucleo familiare o privi di riferimenti familiari sul territorio italiano, che necessitano di completare il loro percorso di emancipazione. Nello specifico il progetto prevede l'accoglienza di 6 ragazzi di età compresa fra i 16 e i 21 anni in carico al servizio sociale privi di una famiglia con adeguate competenze genitoriali, privi di patologie psichiatriche, pronti ad intraprendere un percorso di autonomia abitativa e lavorativa. I ragazzi vengono ospitati in un appartamento, situato nel complesso CIAF di Livorno in Via Caduti del Lavoro 26, e vengono seguiti da educatori che assicurano la presenza nella struttura nell'orario diurno (8 ore giornaliere), nei momenti in cui si concentra la compresenza dei ragazzi, assicurando il raccordo con le agenzie del territorio. E' inoltre assicurata assistenza e sorveglianza nell'orario notturno. Sulla base di un progetto educativo personalizzato si supportano i ragazzi nell'auto-organizzazione, orientandoli nei percorsi di studio e/o formazione professionale e lavorativa. Gli operatori che seguono i ragazzi agiscono in sinergia con le agenzie del territorio che garantiscono anche eventuali prestazioni specialistiche (mediazione culturale, assistenza consultoriale).
I risultati attesi sono: 1) Potenziamento dell'offerta 2) Miglioramento dell'efficacia degli interventi personalizzati in favore del target e promozione dell'appropriatezza dei percorsi di tutela dei minori incrementando e diversificando l'offerta dei servizi.
I ragazzi accolti presso la struttura "Gruppo Appartamento Il Melo" partecipano a corsi di alfabetizzazione di italiano, ad attività culturali e di volontariato svolte in collaborazione con le associazioni di volontariato locali. Nei primi mesi di attuazione del progetto si è riscontrata una positiva integrazione fra servizi e il consolidamento della rete degli interventi a supporto di utenti minori. I miglioramenti attesi sono relativi agli aspetti sanitari (educazione igienico-sanitaria, educazione alimentare) mentre le criticità riscontrate riguardano la convivenza multietnica, la discrepanza tra le aspettative dei ragazzi e i percorsi possibili di inserimento lavorativo.