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Sostegno alla genitorialità e alla natalità - Zona Valdarno "Centro per le famiglie zonale"

Denominazione soggetto titolare: 
Comune di Terranuova Bracciolini
Tipologia soggetto titolare: 
Comune
Indirizzo soggetto titolare: 
Piazza Repubblica, 52028 Terranuova Bracciolini (AR)
Referente per il progetto (Contatti): 
LORELLA SCIRGHI - Email: lorella.scirghi@uslsudest.toscana.it
Ambito prevalente di intervento: 
Sostegno alla genitorialità
Normativa di riferimento: 
Delibera n. 1083 del 18/10/2021 e Delibera n. 876 del 25/07/2022
Ambito territoriale: 
Valdarno
Zone-Distretto: 
Descrizione del progetto: 

La Regione Toscana con DGR n. 876 del 25 luglio 2022 ha inteso consolidare il modello di intervento integrato che sta alla base del Sistema regionale di Promozione, Prevenzione e Protezione dell’infanzia e dell’adolescenza promuovendo progettualità che perseguano i seguenti obiettivi:

  1. integrazione delle attività a carattere multidisciplinare e per la presa in carico dei bisogni complessi all'interno di équipe integrate multidisciplinari, attraverso un'azione di sistema che dia continuità ai percorsi progettuali socio-sanitari e sociali di Zona Distretto/Società della Salute e alle funzioni di collegamento tra le attività sanitarie e sociali assicurate dalla rete dei Consultori, con la ricomposizione integrata delle risorse pubbliche provenienti da diverse fonti, delle risorse della comunità e delle risorse professionali dei servizi sanitari e sociali sull’area della prevenzione, promozione e tutela dei minori e delle famiglie;
  2. realizzazione in ogni Zona Distretto/Società della Salute di almeno un polo di riferimento ovvero Centro per le famiglie, anche con più articolazioni, per la risposta ai bisogni e alle istanze delle famiglie, in stretta connessione con le attività socio-sanitarie, sanitarie e sociali delle Case di Comunità di cui al PNRR, per definire modelli personalizzati per la cura ed il sostegno delle famiglie, dei minori e degli adolescenti, rafforzando il ruolo dei servizi sociali territoriali e le strutture ed i servizi socio-sanitari di prossimità, affinchè si possano utilizzare e/o programmare e sperimentare metodi e strumenti innovativi, anche in co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore, con dispositivi ed interventi omogenei ed efficaci nelle attività di informazione, accoglienza, ascolto e nell’accompagnamento delle famiglie nella loro crescita educativa e nel sostegno alla genitorialità vulnerabile, ai nuclei affidatari ed adottivi, anche rimodulandoli in relazione ai nuovi bisogni legati all'emergenza COVID-19.

In coerenza con i suddetti obiettivi, il progetto intende:

Azione 1) Consolidare l'equipe multidisciplinare che si riunisce con assetto variabile a seconda delle problematiche emerse. L'equipe è formata da: Assistente sociale, Psicologa, Psichiatra, Neuropsichiatra infantile. Le figure coinvolte afferiscono a tutte le Unità Funzionali specialistiche: Servizio sociale sia dell’Unità funzionale Assistenza Sociale che del Consultorio ; Servizi Sociali dei Comuni; Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza; Funzionale Salute Mentale Adulti; SerD. Questo assetto permette di avere un punto riferimento all’interno dell’equipe delle singole Unità Funzionale al fine di una presa in carico della famiglia che preveda una progettualità multidisciplinare, attivando tutte le risorse disponibili (supporto clinico, educativo riabilitativo ecc.).

Azione 2) Costituire un Centro per la Famiglia zonale, finalizzato a svolgere le seguenti attività: prosecuzione del progetto P.I.P.P.I. , centro affidi (valutazione delle famiglie disponibili all’affidamento o al sostegno come famiglie di appoggio per il progetto P.I.P.P.I., sostegno alle famiglie affidatarie, promozione della cultura dell’affido e del progetto P.I.P.P.I.), la realizzazione di uno spazio neutro per gli incontri protetti per tutti i Comuni del Valdarno.

Tipologia destinatari: 
Minori 0-17
Tipologia destinatari: 
Famiglie
Tipologia professionalità: 
Psicologo
Contributo regionale: 
€ 59.047,16
Risultati attesi: 

Azione 1) presa in carico multidisciplinare delle situazioni di fragilità familiare, garantendo il giusto supporto all'interno di un progetto costruito tra i diversi operatori e condiviso con le famiglie.

Azione 2) attivazione di interventi di supporto, sia di tipo preventivo, che nelle situazioni in cui viene fatta richiesta dall’Autorità Giudiziaria.