La Regione Toscana ha attuato sul proprio territorio, fin dal 2006, azioni e interventi contro la tratta. Dal 2011, nell’ambito degli Avvisi per la realizzazione di programmi di emersione e di assistenza emanati dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha sviluppato un sistema di interventi attraverso la realizzazione del progetto “Con-Trat-To” (Contro la Tratta in Toscana) che promuove e sostiene azioni in favore delle persone vittime di reati di riduzione in schiavitù. Nello specifico attraverso il progetto "Con-Trat-To" si sono realizzati interventi integrati di presa in carico e cura sociale e socio-sanitaria che coinvolgono, in via prioritaria, donne e minori e, tra quest'ultimi, minori che arrivano sul territorio nazionale da soli - minori stranieri non accompagnati – privi, quindi, di adeguate reti di relazioni e di protezione e maggiormente esposti al rischio di riduzione in schiavitù e sfruttamento sessuale.
Nel 2016, nell’ambito dell’Avviso 1/2016 emanato dal Dipartimento per le Pari opportunità, la Società della Salute Pisana, in qualità di ente capofila, insieme ad altri soggetti pubblici e privati, ha predisposto e presentato il progetto denominato “Satis”. Tale progetto è mirato al rafforzamento delle sinergie già sviluppate attraverso il progetto “Con-Trat-To” ed al progressivo consolidamento degli interventi e delle misure anti-tratta nel sistema toscano rappresentato dai servizi sociali e socio-sanitari integrati, consistenti nello specifico:
Riscontrato come il progetto “Satis” sviluppi un sistema di governance condivisa tra enti pubblici e soggetti del privato sociale del territorio toscano che, in qualità di soggetti attuatori, agiranno su vari livelli di intervento interconnessi, in un'ottica di continuità con i risultati maturati nel periodo precedente all'interno del progetto regionale “Con-Trat-To", la Regione ritiene opportuno sostenere e valorizzare le buone pratiche fin qui sperimentate attraverso azioni mirate al rafforzamento degli interventi e dei percorsi sociali, socio-sanitari e socio-lavorativi attivati, oltre le fasi di prima emergenza ed accoglienza e finalizzati all’acquisizione di autonomia da parte delle persone.
La Regione intende sostenere, dunque, i processi di integrazione a favore delle persone vulnerabili e a rischio di esclusione sociale con particolare riferimento alle vittime di tratta e sfruttamento, attraverso interventi mirati in grado di assicurare in particolare: