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Sostegno alla genitorialità e alla natalità - Zona Alta Val d'Elsa "In squadra è meglio"

Denominazione soggetto titolare: 
Società della Salute Alta Val d'Elsa
Tipologia soggetto titolare: 
Ambito/Zona/SdS
Indirizzo soggetto titolare: 
Piazza Cavour 2, 53036 Poggibonsi (SI)
Referente per il progetto (Contatti): 
FRANCESCA NENCIONI - Tel.: 0577/917930 - Email: francesca.nencioni@ftsa.it
Ambito prevalente di intervento: 
Sostegno alla genitorialità
Normativa di riferimento: 
Delibera n. 1133 del 3/08/2020 e Delibera n. 1569 del 14/12/2020
Ambito territoriale: 
Alta Val d'Elsa
Zone-Distretto: 
Descrizione del progetto: 

La Regione Toscana con DGR n. 1569 del 14 dicembre 2020 ha inteso proseguire il consolidamento del modello di intervento integrato che sta alla base del Sistema regionale di Promozione, Prevenzione e Protezione dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso progettualità che perseguano i seguenti obiettivi:

  • Consolidamento di team multiprofessionali/équipe integrate multidisciplinari sull’area della prevenzione, promozione e tutela, rafforzando, in particolare, gli interventi di sostegno psicologico e specialistico.
  • Diffusione di linguaggi, strumenti, dispositivi ed interventi omogenei ed efficaci nell’accompagnamento delle famiglie nella loro crescita educativa e nel sostegno alla genitorialità vulnerabile, ai nuclei affidatari ed adottivi.
  • Promozione di interventi a carattere sociale realizzati dai Consultori per il sostegno alla donna ed ai nuclei familiari nel periodo perinatale e per la prevenzione della depressione post partum.
  • Promozione dell’educativa domiciliare con l’obiettivo di salvaguardare il legame tra il bambino e i membri della sua famiglia.
  • Promozione dell’affidamento familiare, dell’attività dei Centri Affido, della cultura dell’accoglienza, del sostegno alle famiglie affidatarie e alle famiglie naturali.
  • Sostegno alle famiglie in relazione ai nuovi bisogni legati all'emergenza sanitaria da COVID-19.

In coerenza con i suddetti obiettivi, il progetto intende:

  • Consolidare l'équipe che si occupa di prevenzione, promozione e tutela minorile.
  • Realizzare una formazione e supervisione specifica per gli operatori del Centro Affido in materia di affidamento familiare con la collaborazione di associazioni del territorio.
  • Potenziare l’educativa individuale per adolescenti in carico allo UFSMIA per disturbi specifici e con particolare attenzione alle situazioni di ritiro sociale e fobia scolare anche aggravate dalla situazione sanitaria in corso. L’educatore dovrà supportare il minore e la sua famiglia nell’impostazione di un metodo di studio e nell’organizzazione del tempo libero all’interno di progetti educativi condivisi con l’équipe multidisciplinare e con la famiglia.
  • Reperire PC ed altri devices per mantenere rapporti a distanza con i ragazzi, con le loro famiglie e per coloro che non possono frequentare l’attività in presenza durante il periodo della pandemia.

Tipologia destinatari: 
Famiglie
Tipologia destinatari: 
Minori 0-17
Tipologia professionalità: 
Educatore professionale
Psicologo
Contributo regionale: 
€ 34.625,00
Risultati finali a conclusione del progetto: 

Il progetto si è sviluppato nel contesto dei servizi sociali e sanitari che operano in ambito materno infantile e di tutela nella Zona Socio-Sanitaria con la partecipazione di vari servizi coinvolti, compreso il SERD, l’UF SMA, l’UOC di Psicologia, i servizi sociali e l’UF SMIA.

Il progetto ha presvito la realizzazione delle seguenti azioni:

AZIONE 1) L’Équipe è formalizzata ed operativa. Grazie ad investimenti dell’Azienda sanitaria fatti nel corrente anno, la quota parte inizialmente prevista per l’affidamento di incarichi all’esterno per il supporto psicologico è stata dirottata su personale educativo.

AZIONE 2) La formazione supervisione sarà calendarizzata nei prossimi mesi ed entro Giugno. Il 15 dicembre è stata realizzata una tavola rotonda sull’affidamento familiare finalizzata allo scambio di buone prassi tra servizi pubblici e terzo settore che ha coinvolto come relatori numerosi interlocutori da tutta Italia

AZIONE 3) E' stato rafforzato il servizio di educativa domiciliare sia in forma individuale (per situazioni complesse ed all’interno di progetti di tutela ovvero in ambito di prevenzione terziaria) che in forma di gruppo con particolare riferimento ai gruppi di adolescenti e pre-adolescenti (prevenzione secondaria) prevedendo attività di supporto e socializzazione, nonché interventi mirati a cura di professionisti presenti nei progetti. Inoltre è stato attivato un intervento qualificato per ragazzini con fobia sociale e scolastica, per i quali il supporto educativo è indispensabile per svolgere una funzione di Io ausiliario nelle situazioni di ritiro sociale, per la ripresa di contatto con la scuola mediata da una figura adulta che non sia un familiare. La figura educativa infine lavorerà per aiutare i ragazzi nell'impostazione di un metodo di studio e nell'organizzazione del tempo libero. Inoltre sono stati organizzati due incontri con assistenti sociali, educatori e psicologi per la condivisione e la conoscenza del progetto Pippi.

AZIONE 5) Sono stati stati acquistati tre PC per favorire il collegamento a distanza anche attraverso blog dedicati previsti per il progetto ed utilizzati sia dagli educatori che dai ragazzi adolescenti.

AZIONE 6)  Sono stati attivati casi di educativa individuale in particolare per i ragazzi e le ragazze con problemi di fobia sociale e scolastica e per famiglie vulnerabili.

INDICATORI DI RISULTATO

AZIONE 1) Le riunioni del Gruppo Tutela Minori hanno avuto cadenza mensile ed hanno coinvolto 7 psicologi di cui una con funzione di Responsabile Rete Clinica, 5 assistenti sociali di cui una del Serd, 1 neuropsichiatra infantile, 1 ginecologa responsabile del Consultorio, 1 psichiatra e il Coordinatore Sociale SDS. I

AZIONE 3)

  • n. famiglie coinvolte nelle azioni di sostegno realizzate mediante l’utilizzo della metodologia P.I.P.P.I.:  21
  • n. minori coinvolti nelle azioni di sostegno realizzate mediante l’utilizzo della: metodologia P.I.P.P.I.: 51
  • n. professionisti coinvolti nelle azioni di diffusione della metodologia P.I.P.P.I: 3 psicologhe, 6 assistenti sociali, il Coordinatore sociale, 2 educatori.

AZIONE 6)

  • n. interventi di educativa domiciliare : 25
  • n. di professionisti coinvolti negli interventi di educativa domiciliare : 5