La Regione Toscana con DGR 956 del 22 luglio 2019 e con DGR 998 del 27 luglio 2020 ha inteso riconfermare gli obiettivi strategici promossi con le progettualità avviate a valere sui Fondi Famiglia 2018 ovvero:
In coerenza con i suddetti obiettivi, il progetto intende:
Il progetto consolida un modello integrato e multidiscliplinare di intervento nell’area della prevenzione e promozione della genitorialità positiva e l’implementazione delle linee di indirizzo e di intervento per il sostegno alla genitorialità.
Il progetto prenderà avvio in continuità all’esaurimento delle risorse assegnate con DGR 769/2019 e si svilupperà nel medesimo contesto, composto dai 14 Comuni della zona Fiorentina Sud Est, di recente costituiti nel Consorzio S.d.S., dove l’area relativa a minori e famiglie negli anni, ha rischiato di risentire di più della distinzione di competenze tra Enti Locali e Asl.
Azione 1) La disponibilità di educatori professionali, specificamente formati, come già visto nel progetto avviato, consentirà di orientare le osservazioni delle relazioni intrafamiliari e del funzionamento genitoriale dal punto di vista specifico professionale degli educatori. Il progetto garantirà anche un monte ore utilizzabili in favore di famiglie per le quali si rendeva necessario l’avvio di una fase di valutazione delle capacità genitoriali, attraverso lo svolgimento di più incontri presso il loro domicilio ed il progressivo utilizzo degli strumenti e delle metodologie di intervento previste dal Programma Pippi al quale la zona ha recentemente aderito.
Azione 3) Molti degli operatori direttamente coinvolti nella fase sperimentale Pippi 9 coincidono con quelli presenti nelle équipe multidisciplinari e tra gli operatori coinvolti sono presenti anche educatori professionali per i quali i due educatori che hanno partecipato stabilmente ai Gruppi Tutela e svolgono un ruolo di trait d’union costante. La partecipazione stabile della figura dell’educatore professionale all’interno dell’équipe multidisciplinare ha rafforzato la co-costruzione dei progetti e la loro tessitura interprofessionale stimolando ulteriormente la co-decisionalità ed il confronto dei punti di vista e rendendo le équipe luogo generativo in cui la condivisione dei processi di analisi, progettazione e valutazione passa attraverso la costruzione di un linguaggio comune e la co-responsabilità di tutti gli operatori coinvolti nel pieno rispetto delle indicazioni e raccomandazioni previste dal capitolo 300 delle Linee di Indirizzo. L’azione specificamente prevista di analisi del contesto e delle relazioni familiari attraverso più incontri svolti presso il domicilio consentirà non solo, come indicato nell’azione 1, di integrare edallargare gli elementi conoscitivi da parte dell’équipe multidisciplinare ma renderà ulteriormente consapevoli le famiglie delle singole fasi del processo di valutazione e presa in carico e la loro maggiore diretta partecipazione e condivisione del progetto Quadro.
Azione 4) Costituzione di gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato in modo attivo gli operatori di tutti i Comuni dell’ambito territoriale con gli educatori professionali identificati ed i loro referenti dai quali ha conseguito la proposta condivisa di elaborazione e condivisione delle schede di osservazione e quelle relative agli incontri protetti successivamente diffuse a tutti gli operatori a livello di zona. La pressoché contestuale partecipazione alla sperimentazione Pippi 9 ha comportato lo svolgimento di più incontri di condivisione degli strumenti previsti dalla specifica metodologia di valutazione e presa in carico della famiglie vulnerabili. In tali incontri parteciperanno sia gli operatori direttamente coinvolti in Pippi 9 sua i n. 2 educatori che hanno partecipato stabilmente ai gruppi tutela tramite il Progetto Fondi Famiglia. Sono previsti inoltre incontri di formazione allargata a tutti gli operatori di zona per la diffusione della metodologia e degli strumenti previsti dal Progetto Pippi 9.
Il progetto si è sviluppato nel contesto composto dai 14 Comuni della zona Fiorentina Sud Est, di recente costituiti nel Consorzio S.d.S., dove l’area relativa a minori e famiglie negli anni, ha rischiato di risentire di più della distinzione di competenze tra Enti Locali e Asl.
Il progetto si è articolato nelle seguenti azioni:
AZIONE 1) ll progetto mantiene l’assetto di integrazione dell’équipe multidisciplinare denominata “Gruppo Tutela” - costituita stabilmente da psicologi afferenti all’Ufsmia e da Assistenti Sociali dei Comuni che si occupano della presa in carico di minori e famiglie cui si aggiungono, al bisogno, altri operatori - con due educatori professionali. Il loro ruolo garantisce un apporto specifico professionale nella fase di valutazione e di predisposizione dei progetti relativi al supporto a famiglie e minori in situazioni di vulnerabilità ampliando la visione ed i punti di vista e apportando un arricchimento del contesto comunicativo, di confronto, di dialogo, di negoziazione dei significati atti a garantire l’interdisciplinarità della valutazione e delle azioni ed a promuovere un atteggiamento di corresponsabilità di tutti gli operatori coinvolti. La disponibilità di educatori professionali, specificamente formati, come già visto nel progetto avviato, consente di orientare le osservazioni delle relazioni intrafamiliari e del funzionamento genitoriale dal punto di vista specifico professionale degli educatori. Il progetto garantisce anche un monte ore utilizzabili in favore di famiglie per le quali si rendeva necessario l’avvio di una fase di valutazione delle capacità genitoriali, attraverso lo svolgimento di più incontri presso il loro domicilio ed il progressivo utilizzo degli strumenti e delle metodologie di intervento previste dal Programma Pippi al quale la nostra zona ha recentemente aderito. La possibilità di poter svolgere la fase di analisi presso il domicilio consente la raccolta di elementi ulteriori che tengono maggiormente in considerazione l’influenza reciproca dei molteplici sistemi che compongono l’ambiente in cui i minori vivono nonché le caratteristiche ed il funzionamento del sistema familiare nel suo insieme osservato nel proprio ambiente di vita.
AZIONE 3) Tutte le azioni del progetto consolidano una sempre maggiore implementazione delle linee di indirizzo Nazionali “Intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità. Promozione della genitorialità positiva”. Gli operatori coinvolti nell’implementazione del Progetto e della metodologia PIPPI nell’ambito delle équipe multidisciplinari utilizzano gli strumenti ivi previsti in maniera estensiva per molti altri casi seguiti nell’ambito dell’équipe multidisciplinare Gruppo Tutela. Molti degli operatori direttamente coinvolti nella fase sperimentale Pippi 9 coincidono con quelli presenti nelle équipe multidisciplinari e tra gli operatori coinvolti sono presenti anche educatori professionali per i quali i due educatori che hanno partecipato stabilmente ai Gruppi Tutela tramite il progetto Fondi Famiglia svolgono un ruolo di trait d’union costante. La partecipazione stabile della figura dell’educatore professionale all’interno dell’équipe multidisciplinare ha rafforzato la co-costruzione dei progetti e la loro tessitura interprofessionale stimolando ulteriormente la co-decisionalità ed il confronto dei punti di vista e rendendo le équipe luogo generativo in cui la condivisione dei processi di analisi, progettazione e valutazione passa attraverso la costruzione di un linguaggio comune e la co-responsabilità di tutti gli operatori coinvolti nel pieno rispetto delle indicazioni e raccomandazioni previste dal capitolo 300 delle Linee di Indirizzo. L’azione specificamente prevista di analisi del contesto e delle relazioni familiari attraverso più incontri svolti presso il domicilio consentirà non solo, come indicato nell’azione 1, di integrare ed allargare gli elementi conoscitivi da parte dell’équipe multidisciplinare ma renderà ulteriormente consapevoli le famiglie delle singole fasi del processo di valutazione e presa in carico e la loro maggiore diretta partecipazione e condivisione del progetto Quadro.
AZIONE 4) La prosecuzione del progetto, che ha visto la costituzione di gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato in modo attivo gli operatori di tutti i Comuni dell’ambito territoriale con gli educatori professionali identificati ed i loro referenti, ha mantenuto schede di osservazione e quelle relative agli incontri protetti successivamente diffuse a tutti gli operatori a livello di zona. La pressoché contestuale partecipazione alla sperimentazione Pippi 9 ha comportato lo svolgimento di più incontri di condivisione degli strumenti previsti dalla specifica metodologia di valutazione e presa in carico della famiglie vulnerabili. In tali incontri partecipano sia gli operatori direttamente coinvolti in Pippi 9 e i n. 2 educatori che hanno partecipato stabilmente ai gruppi tutela tramite il Progetto Fondi Famiglia. Sono previsti inoltre incontri di formazione allargata a tutti gli operatori di zona per la diffusione della metodologia e degli strumenti previsti dal Progetto Pippi 9.
INDICATORI DI RISULTATO
Azione 1)
Azione 3)
Azione 4)
Criticità: L'emergenza sanitaria da Covid 19 ha rallentato fortemente e in alcuni casi interrotto la partecipazione ai gruppi di lavoro.