Sostegno alla genitorialità e alla natalità – Azione di sistema Prato "Una rete per l'affido"

Denominazione soggetto titolare: 
Comune di Prato
Tipologia soggetto titolare: 
Comune
Indirizzo soggetto titolare: 
Piazza del Comune, 2 - 59100 Prato (PO)
Denominazione soggetto attuatore: 
Centro Affidi (Prato)
Tipologia soggetto attuatore: 
Comune
Indirizzo soggetto attuatore: 
Piazza del Comune, 2 - 59100 Prato (PO)
Referente per il progetto (Contatti): 
Angela Vignozzi. Email: a.vignozzi@comune.prato.it
Denominazione soggetto attuatore: 
Centro Affidi (Firenze)
Tipologia soggetto attuatore: 
Comune
Indirizzo soggetto attuatore: 
Via Palazzuolo, 12 50122 Firenze
Denominazione soggetto attuatore: 
Società della Salute Pratese
Tipologia soggetto attuatore: 
Ambito/Zona/SdS
Indirizzo soggetto attuatore: 
Piazza del Comune, 2 - 59100 Prato (PO)
Soggetti partner nella realizzazione del progetto: 
Associazionismo
Ambito prevalente di intervento: 
Affidamento
Sostegno alla genitorialità
Normativa di riferimento: 
Delibera n. 1133 del 15/11/2016 e n. 1412 del 27/12/2016
Ambito territoriale: 
Pratese
Zone-Distretto: 
Descrizione del progetto: 

Ai sensi della DGR 1133/2016 si intende dare continuità alle azioni avviate grazie ai progetti finanziati con DGR 904/2014 e 595/2016, nello specifico proseguendo l’indagine sui giovani che hanno vissuto l’esperienza di affidamento familiare stimolando una riflessione che possa portare alla luce le criticità di questo istituto al fine di apportare gli opportuni correttivi, implementando l’equipe multidisciplinare con il distaccamento di un assistente sociale del Comune di Prato, proseguendo gli incontri dei gruppi di sostegno per le famiglie affidatarie guidati dallo psicologo (Azione 1). Inoltre, come ogni anno, è prevista l'organizzazione della manifestazione "Un mese dedicato all'affidamento familiare" che si svolgerà a ottobre 2017 (documentazione in allegato).

Per quanto riguarda l’attivazione di percorsi integrati di sostegno alle famiglie si prevede il consolidamento delle attività dei gruppi di sostegno per aspiranti affidatari, famiglie di origine, minori in affido; la sperimentazione di gruppi misti famiglie di origine/famiglie affidatarie; il coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio per il reperimento di famiglie di appoggio e di famiglie straniere disponibili per affidamenti omoculturali (Azione 2).

Si prevede inoltre la diffusione di metodologie di approccio comuni basate sul “modello multidimensionale del mondo del bambino” finalizzato alla valutazione dell’effettiva rispondenza del progetto di affidamento ai reali bisogni del bambino. Tale metodo sarà sperimentato con le famiglie prese in carico dei Servizi Affidi di Prato e Firenze (Azione 3).

Per quanto riguarda la messa in rete dei Centri Affidi si prevede la realizzazione di seminari formativi sulle metodologie di intervento previste dal programma P.I.P.P.I., la realizzazione di incontri tra i referenti dei Centri Affido dell’area metropolitana Fiorentina e Pistoiese, il rinnovo dei protocolli di intesa con le associazioni attive sul territorio e il rafforzamento della collaborazione con le scuole per attività di sensibilizzazione (Azioni 4 e 5).

Tipologia destinatari: 
Famiglie
Tipologia destinatari: 
Minori 0-17
Tipologia destinatari: 
Operatori
Tipologia professionalità: 
Assistente sociale
Educatore professionale
Psicologo
Contributo regionale: 
€ 30.974,82
Risultati attesi: 

Azione 1) Completamento dell’indagine sui giovani che hanno vissuto esperienze di affidamento e implementazione del sostegno alle famiglie grazie all’aumento della presenza dello psicologo.

Azione 2) Attivazione di 4 gruppi di sostegno con il coinvolgimento di: 5 minori, 7 famiglie affidatarie e di 5 famiglie di origine; attivazione di 2 laboratori con il coinvolgimento e di 5 famiglie affidatarie; partecipazione di 5 famiglie straniere di almeno 3 etnie diverse agli incontri di sensibilizzazione sull’affido omoculturale.

Azione 3) Ampliamento dell’utilizzo del “modello multidimensionale del mondo del bambino” e la rivalutazione di 10 progetti di affidamento familiare in corso in base alla metodologia P.I.P.P.I.

Azione 4) Partecipazione di 10 operatori socio-sanitari ai seminari formativi sulla metodologia P.I.P.P.I.

Azione 5) Realizzazione di 2 incontri tra i referenti dei Centri Affido dell’area metropolitana Fiorentina e Pistoiese, rinnovo dei protocolli di intesa con le associazioni attive sul territorio e realizzazione di 3 riunioni con i dirigenti scolastici per le attività nelle scuole.

Risultati raggiunti in fase intermedia: 

Nei primi 6 mesi di attivazione del progetto sono state realizzate le seguenti azioni:

Azione 1) E’ stata completata l’indagine sui giovani che hanno vissuto l’esperienza di affidamento familiare con l’obiettivo di individuare le criticità dell’istituto giuridico dall’affidamento familiare. Nel corso delle interviste effettuate sono emerse infatti sofferenze legate al vissuto della “doppia appartenenza” che richiedono un maggiore ascolto da parte degli adulti di riferimento.

Azione 2)

  • E’ stato rinnovato il protocollo con la Coop. Alice,  Coop. Sarah, Coop. Alambicchi, Coop. Pane e Rose, Opera S.Rita, Associazione Cieli aperti, Associazione Pamat CGD per la creazione di una rete di servizi.
  • E' stato effettuato un corso di informazione e formazione per aspiranti affidatari (26 maggio - 22 giugno per un totale di 5 incontri) a cui hanno partecipato 3 singoli e 4 coppie ed è in programma una nuova edizione del corso che si svolgerà dal 24 novembre al 21 dicembre. E' stato inoltre realizzato un ciclo di 5 incontri condotti da uno psicologo e da un assistente sociale e rivolti alle famiglie di origine dei minori in affidamento. I nuclei che hanno frequentato gli incontri con regolarità hanno assunto nei confronti dell'affido un atteggiamento più collaborativo. Dati gli esiti positivi è stato programmato un nuovo ciclo di 6 incontri.
  • E' stato realizzato un Laboratorio autobiografico dal titolo "Emozioni in movimento" con la partecipazione di famiglie affidanti e famiglie affidatarie con l'obiettivo di sviluppare la solidarietà fra le famiglie. Sono stati programmati ulteriori 4 incontri condotti da un pedagogista insieme alla psicologa della ASL e all’assistente sociale referente del Centro Affidi.
  • E’ attivo inoltre uno sportello di ascolto e sostegno per i minori in affidamento che non sono seguiti dall’equipe psicologica della USL Toscana Centro.
  • Sono stati realizzati di Laboratori a tema in 3 Istituti comprensivi della zona paretese con il coinvolgimento di circa 40 alunni per ciascun istituto.

Azione 3) E’ stato assunto il “modello multidimensionale del Mondo del Bambino” come riferimento per l’elaborazione di progetti di affido. Tale metodo è stato sperimentato con le famiglie prese in carico dei Servizi Affidi di Prato e Firenze.

Azione 4) Incontri di confronto con gli operatori del Centro Affido sulle modalità di conduzione dei colloqui

Azione 5)

  • Sono stati realizzati di incontri formativi sul tema dell’istituto giuridico dell’affidamento familiare al fine di formare all’affido omoculturale alcune famiglie straniere.
  • E' stato organizzato un Tavolo di riflessione sul tema “Accoglienza MNSA: opinioni a confronto, prospettive future”.

Indicatori di risultato:

  • 120 minori coinvolti
  • circa 80 famiglie coinvolte negli incontri di restituzione a conclusione dei laboratori nelle scuole
  • 5 famiglie affidatarie coinvolte nelle azioni di sostegno psicologico
  • 4 famiglie nigeriane partecipanti al corso per diventare genitori affidatari per progetti di affido omoculturale
  • circa 30 operatori coinvolti a vario titolo nella attività previste dal progetto
Risultati finali a conclusione del progetto: 

AZIONI REALIZZATE

  • Sono proseguite le interviste con i giovani che hanno vissute esperienze di affido al fine di realizzare una pubblicazione.
  • E’ stato utilizzato il framework assestment derivante dal programma PIPPI per la valutazione dei bisogni del bambino e della sua famiglia per l’elaborazione di un progetto di affidamento part- time evitando l’allontanamento.
  • E’ stato realizzato un Gruppo di ascolto per minori in affidamento, articolato in 4 incontri e il Gruppo dei genitori affidanti articolato in 5 incontri. Entrambi i Gruppi sono stati condotti da uno psicologo e da un assistente sociale.
  • Sono stati realizzati laboratori nella scuola primaria e secondaria di I grado, in collaborazione con i dirigenti scolastici volti dagli operatori del privato sociale. E stato realizzato anche un incontro finale in orario serale volta alla restituzione delle esperienze a cui hanno partecipato docenti, operatori del Centro Affidi, genitori affidatari come testimoni dell’esperienza dell’affido e i genitori degli alunni.
  • E’ stato attivato un servizio di sostegno ai genitori affidatari per il sostegno educativo rivolto agli adolescenti in affido per ridurre il rischio espulsione causato dalla fase critica adolescenziale.
  • A ottobre 2017 è stato realizzato il “mese dell’affido” per la promozione e la sensibilizzazione dell’affidamento familiare.

Il progetto di affido in emergenza non è stato attivato in quanto non si è raggiunto il numero di coppie disponibili ad aderire al progetto. Tale progetto, insieme a quello di affido di bambini piccolissimi e al progetto "ponte" saranno riproposti per l'annualità 2018.

RISULTATI RAGGIUNTI

  • Attraverso la stipula del protocollo d’intesa con le associazioni e le cooperative è stato possibile diffondere maggiormente l’istituto giuridico dell’affidamento familiare ed è stata raggiunta una maggiore presa di coscienza da parte degli operatori.
  • Attraverso le interviste ai giovani che hanno vissuto esperienze di affido i ragazzi hanno raggiunto una maggiore consapevolezza del proprio vissuto, sono stati capaci di fare emergere le criticità riscontrate e hanno raggiunto un migliore livello di autonomia.
  • L’utilizzo del framework assestment con la famiglia di origine coinvolta nel progetto di affido part-time ha favorito la sua partecipazione alla microprogettazione sviluppando una maggiore consapevolezza dei bisogni dei bambini tanto da evitarne l’allontanamento.
  • Il Gruppo di ascolto per i minori in affido ha permesso loro di avere uno spazio privilegiato dove comprendere il senso della loro “doppia appartenenza” mentre il Gruppo con le famiglie di origine ha permesso ai genitori di avere una maggiore fiducia nei servizi, lo sviluppo delle capacità personali e la consapevolezza dei propri limiti.
  • Attraverso i laboratori realizzati nelle scuole si è raggiunto il pieno coinvolgimento e sensibilizzazione del personale docente, degli alunni e dei genitori alcuni dei quali hanno partecipato anche a successivi incontri per aspiranti affidatari.
  • La realizzazione di un affido omoculturale ha permesso al ragazzo di non perdere il contatto con le sue radici oltre alla possibilità di trovare un impiego nella attività di famiglia.
  • La presenza aggiuntiva dello psicologo per 6 ore settimanali ha permesso la realizzazione dei Gruppi di ascolto.
  • La partecipazione dei minori in affido al doposcuola a permesso un miglioramento nel loro profitto scolastico. Tale azione sarà quindi prolungata fino al 30 giugno 2018 avvalendosi ai nuovi Fondi Famiglia.

INDICATORI DI RISULTATO

  • N. 1000 minori e famiglie coinvolti nelle varie attività previste dal progetto.
  • N. 2 assistenti sociali, 1 responsabile e 2 psicologi del Centro Affidi coinvolti nelle varie attività previste dal progetto.
  • Realizzazione di incontri di formazione:
    • 24 novembre - 21 dicembre 2017 a cui hanno partecipato 8 singoli e 4 coppie 
    • 25 gennaio - 22 febbraio 2018 a cui hanno partecipato 6 coppie e 4 singoli.

 

Prosecuzione delle attività: 
Prosecuzione con altra progettualità
: Sostegno alla genitorialità e alla natalità – Azione di sistema Prato "Una rete per l'affido"