Si promuove la realizzazione di una struttura con funzione di accoglienza di ragazzi prossimi alla maggiore età o neo maggiorenni stranieri privi di riferimenti familiari sul territorio italiano, che necessitano di completare il loro percorso di emancipazione.
Nello specifico il progetto prevede di accogliere 6 ragazzi di età compresa fra i 16 e i 21 anni in un appartamento ubicato in via de' Benci 9 a Firenze. Ai ragazzi inseriti nell'appartamento viene chiesto di stipulare un contratto relativo ai doveri di convivenza e relativo agli obiettivi personali che intende raggiungere (regolarizzazione dei documenti, percorsi formativi e lavorativi). I ragazzi sono seguiti da un educatore professionale (13 ore settimanali) nella gestione della casa e un operatore presente durante le ore notturne (21 ore settimanali).
La durata dell'inserimento in appartamento dipende dagli obiettivi raggiunti.
I risultati attesi dalla sperimentazione sono relativi al pieno raggiungimento dell'autonomia da parte dei ragazzi.
I minori osptiti della struttura denominata "Nautilus" hanno frequentato i corsi di orientamento professionale "Twin apple" dell’Associazione “Quelli del Bazar” e hanno partecipano al "Progetto Dentro Fuori" promosso dal Centro di Solidarietà di Firenze onlus che consente ai minori di partecipare ad attività sportive tra cui boxe e calcio.
E' stato inoltre attivato un corso di alfabetizzazione in località le Piagge, rivolto sia all’utenza interna che ai minori provenienti dai centri di pronta accoglienza del territorio fiorentino. Tale strumento ha permesso di integrare e consolidare l’apprendimento della lingua italiana da parte dei minori. Un’altra buona pratica sperimentata è la creazione del “Match point", una riunione della durata di un’ora e mezza a cui partecipano i ragazzi e gli educatori, finalizzata alla discussione e alla condivisione di obiettivi comuni. Questo momento si identifica anche come spazio di elaborazione di vissuti personali. Le riunioni di verifica periodiche con il Servizio sociale hanno permesso di monitorare l’andamento dei minori e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’alleanza costruttiva con i parenti dei ragazzi ha consentito di condividere gli obiettivi relativi alla progettualità futura ed all'avviamento all’autonomia dei minori.
Gli aspetti critici rilevati riguardano l’omogeneità linguistica degli utenti che ostacola l’apprendimento della lingua italiana e la scarsa presenza di servizi rivolti all’etnopsichiatria in qualità di mediazione e di supporto psicologico dei ragazzi.